Bentornati alla nostra rubrica, come ogni mese tratteremo uno degli argomenti tra i tanti che ci avete chiesto cosi da farvi diventare dei giardinieri sempre più esperti.
L’argomento del mese è l’ARIEGGIATURA del PRATO, una tecnica molto utile per mantenere il prato sano e bello.
Arieggiatura: che cos’è e perché va fatta
L’argomento che tratteremo oggi è molto interessante, vi spiegheremo cos’è, perché va fatta e quando.
Iniziamo con il dirvi che l’arieggiatura, in parole molto povere, non è altro che far respirare il prato e serve per conservare sano il terreno.
Un terreno ben aerato è in grado di assorbire e drenare in modo efficace l’acqua. La maggior parte dei microrganismi utili al suolo richiede ossigeno per metabolizzare, quindi terreni poco aerati non esplicano la propria azione benefica, di conseguenza la materia organica non viene frazionata, si riduce il riciclo dei nutrienti e si forma il feltro.
Ecco perché è molto importante effettuare l’arieggiatura del prato.
Come si svolge l’arieggiatura del prato
Abbiamo due metodi, può essere fatta in modo manuale o motorizzata.
Il metodo manuale viene svolto con un rastrello arieggiatore, ma che vi consigliamo su prati di piccole dimensioni, oppure quello motorizzato che viene effettuato attraverso l’utilizzo di appositi apparecchi, denominati per l’appunto arieggiatori. Questi strumenti possiedono una serie di lame che, infilandosi nel manto erboso, sollevano ed asportano la parte morta del prato.
Quando va fatta l’arieggiatura
Naturalmente non possiamo effettuare questa procedura in qualsiasi momento, ma ci sono dei momenti ben precisi, anche perché se fatta male può causare forte stress alle piante e per questo motivo bisogna cogliere il momento opportuno per farla. Il periodo migliore per svolgere questo lavoro è inizio marzo ed inizio settembre, esattamente 4 settimane prima dell’aumento eccessivo delle temperature e 4 settimane prima dell’arrivo del freddo invernale.
E voi cosa ne pensate? Avevate già provato ad effettuare l’arieggiatura?
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