I cambiamenti climatici hanno scatenato un’accesa discussione in merito alla cura degli alberi ad alto fusto.
I crolli di numerosi alberi e le situazioni di pericolo che derivano dall’aumento delle trombe d’aria e di temporali devono spingere i cittadini a potare gli alberi con cadenza regolare.
Ormai la fobia del clima impazzito si traduce nella paura che un albero possa cadere da un momento all’altro e da questo ne derivano interventi drastici che rovinano la salute della pianta.
Ma ciò può essere combattuto con una buona comunicazione ed educazione alla corretta potatura degli alberi e degli arbusti, facendo capire che gli alberi sono una ricchezza e non un problema.
La potatura deve migliorare l’albero.
La potatura degli alberi deve avere come unici obiettivi la sicurezza, l’estetica e la salute.
Una corretta potatura è eseguita con tagli che rispettano la forma naturale della chioma, la struttura, i meccanismi biologici e fisiologici.
Tecnicamente una buona potatura è quella che non si vede; in altri termini, è quella potatura che pur avendo eliminato le parti troppo fitte, pesanti, con difetti o danni, mantiene l’aspetto originario della chioma.
Gli alberi drasticamente potati non sono né sicuri né belli e di certo non sono in buona salute.
Perché? Perché ad ogni ramo tagliato corrisponde una radice che muore.