Per ottenere nuove piante da coltivare ci sono due possibilità: si può partire dal seme oppure in molti casi risulta più conveniente la riproduzione per talea.

Talea è un termine di derivazione latina che significa parte di una pianta che, interrata, genera una nuova pianta.

Che cos’è la talea

La talea è una tecnica di moltiplicazione vegetativa con la quale possiamo ottenere piantine in modo più rapido rispetto alla semina. Si tratta di recidere delle piccole porzioni da una pianta prescelta, di solito rametti e metterli a radicare finché non si trasformano in piantine autonome. Vengono sfruttate le straordinarie doti rigenerative degli organismi vegetali che sono in grado di continuare il processo di crescita in maniera del tutto naturale.

Cosa differenzia la talea dalla semina

La talea è un metodo attraverso il quale si possono ottenere nuovi esemplari geneticamente identici alla pianta madre, dei veri e propri cloni. Nella riproduzione da semente, entrando in gioco l’impollinazione, porta a incroci e produrrà un esemplare con diverse caratteristiche.

Come si pratica la talea

Per praticare una talea bisogna prelevare dei rametti dalle piante prescelte, eliminare le foglie, metterli a radicare in piccoli vasetti riempiti di terriccio e tenuti in un luogo illuminato, che a seconda della stagione dovrà essere riparato o anche all’aperto. I rametti tagliati non devono essere particolarmente lunghi, in genere 10-15 cm al massimo sono più che sufficienti.

Tuttavia non è detto che tutti i rametti attecchiscano. Per questo si consiglia di metterne a radicare un numero maggiore a quello effettivamente desiderato, in modo da poter scegliere le piantine migliori.

Quando eseguire la talea

I periodi adatti per ricavare le talee da cui ottenere nuove piantine sono: la fine estate/inizio autunno da metà settembre a metà ottobre, e di nuovo in primavera, da fine marzo a metà giugno.  Servono infatti temperature medie e un minimo di umidità nell’aria. Il cuore dell’estate e i mesi freddi sono invece decisamente sconsigliabili; potete provarci lo stesso, al massimo non prenderanno.

La scelta della piantina madre

E’ importante la scelta della pianta da cui prelevare i rametti da moltiplicare in quanto, come anticipato, tramite la talea si ottengono individui identici geneticamente a questa sia per le caratteristiche visive, ma soprattutto per altri aspetti più importanti come malattie e parassiti, ma anche per la qualità e la quantità della produzione, se si tratta di fruttiferi.

Naturalmente poi non è detto che le piante figlie col passare del tempo saranno identiche in tutto e per tutto alla pianta madre.  Sull’aspetto, la salute e la produttività di una specie incidono anche altri fattori oltre alle caratteristiche genetiche: microclima del luogo in cui viene trapiantata, eventuali potature, concimazioni, irrigazioni..

Quali piante si coltivano per talea

La varietà di specie da cui ricavare talee è ampia: tutte le piante legnose, sia alberi sia arbusti, ma anche aromatiche e rampicanti (esempio: forsizia, spirea,  lauroceraso, edera, rosa, oleandro, pittosforo, acero, lavanda, salvia, rosmarino, timo ecc.), una parte delle erbacee perenni, come gerani, petunie, bocche di leone, ecc., buona parte delle grasse.

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